piccolo che fai?
gioco,
a che cosa ?
faccio le righe sul muro col gesso,
davvero e perche?
domani le guardo,
e allora ?
tutti sanno che sono passato da qui ,
è importante piccolo?
certo,
perchè dici che è importante ?
tutti sanno che sono io .
ma sporchi il muro !!!
non mi importa !
e se non lo fai?
non esisto!
sai fare solo le righe?
si solo le righe col gesso, perche?
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Ah, di gioia, di gioia vorrei vestirmi
e correre con lunga falcata
tra il verde saltando come cervo
ogni ostacolo dolce.
Ah, di gioia, di gioia vorrei vestirmi
per correre fuori con il vestito bello
e il sopracciglio alzato, per sentirmi guardato
per veder gli occhi languidi delle fanciulle.
Ah, di gioia, di gioia vorrei vestirmi
per pensare alla vita come lungo cammino
tutto da scoprire
una avventura che io solo conosco.
Ma di gioia oggi mi vesto
anche se non corro come cervo
o il sopracciglio non sale
oltre l’orlo dell’occhio
o se di avventure non conosco il cammino,
oggi, sono in pace col mondo e con me stesso
e la gioia è ancora il mio vestito buono.
Autore: francomuzzioli
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L’angoscia che preme sui pori
insensibili alla brezza di un mattino
che con la sua luce ti impone un giorno che arriva.
Il sudore leggero come brina, ti cinge mani e piedi
e gli occhi non vogliono vedere luci e persone
e gli orecchi non vogliono rumore e suoni.
Il nascere giorno per giorno è faticoso,
l’incognita del male che ti porti nella mente
e la morte, sempre sotto la pelle, ti guarda
e stronca la voglia di continuare.
Ma arranchi e respiri a fondo con le narici tese
e dilatate, per raccogliere la forza
per sopravvivere almeno fino a sera.
Poi, un sonno immerso nei lieviti dell’inconscio
ti darà un po di tregua .
L’ansia rimarrà chiusa in te e aspetterà,
subdola ed inarrestabile, il mattino dopo,
per contare con te i dadi del destino.
Autore:francomuzzioli
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Candido fiore appena sbocciato
guardo negli occhi splendenti
di gioia e di amore.
Tutto è radioso intorno
come corolla aurea
di sottaciute gioie.
Cruccio è portar tanti anni
e non poter rimirare
tutta la favola bella
che ti racconterai con altri.
Poi, mater dolcissima,
si lo so, tu sarai matrice
e se in quel tempo
saran finiti i miei giorni
ricorderai il tuo canuto amore ,
sussurrerai nel pensiero
ed io ascolterò felice.
La mia mano terrò sempre
sul tuo capo bambino
in sempiterno ausilio
ed infinito amore.
autore:francomuzzioli:
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Aprii gli occhi.
La mente ancora assopita.
Una lama di sole imbiancava l’ottone del letto.
Il silenzio intonava la sua liturgia.
Canticchiavo in auto.
E poi…le luci…le luci abbagliavano…
un improvviso volo dal pendio al Nulla.
…
Poi, alla parete,
vidi deforme e muto, un crocefisso d’argento.
Con un filo di voce l’Anima bisbigliò:
“Hai perso, hai perso tutti gli attimi.”
“Oh, Assoluto mio,” pensai,
“quanto ti ho cercato.”
Tu, mai una risposta certa,
ed io, sempre a combattere,
imperterrito,
l’assedio del Silenzio.
D’improvviso una mano sui capelli,
dita calde sulla fronte,
e un calore dolce, amorevole,
e poi la voce fioca:
“Se mi chiedi un attimo,
un giorno, un anno…
se mi chiedi
tutti gli attimi
per vivere,
te li darò strappandoli al mio tempo.
Se hai bisogno di frammenti di me,
chiedi.
Ad ogni trapianto sono pronta,
tranne il cuore e l’anima
che furono e saranno sempre tuoi.”
Fu così che,
mentre il Silenzio mi firmava la fine dell’assedio,
l’Assoluto mi prese sottobraccio
autore:ducky
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