Amica luna,
sorta improvvisa
ad illuminare
la squallida scena
di questo pietroso deserto,
rompi il triste eppur dolce
canto della fanciulla lontana.
Notte superba, tronfia
di amori e lussurie
nei sordidi vani di miseria,
odio ispira verso gli impudichi
calpestatori di inermi.
Notte, perché rancor non mi scuote
afferrandomi per i capelli?
Iride amo, femmina ingrata,
e il suo ricordo
m’attrista e m’acquieta
nell’inutile dormiveglia
di una vana infelicità.
lorenzo.rm
Contributo di
, 14 settembre 2009 00:27.