Alla fine della strada, mi inoltrai nel sentiero del Bosco.
luce oscurata da ombre ,lieve raggi di sole tra folti rami di alberi,
odo cinguettii di uccelli che non si vedono, fruscii tra cespugli,
mi sentivo osservato, lo sguardo intravede con fantasia,
piccoli folletti e fatine del Bosco che si tengono distanti nascondendosi.
Con passi lenti giunsi lì, nel meraviglioso materasso naturale di foglie cadute e piccoli steli d’erba, lasciando liberamente il mio corpo andar giù disteso, nell’ascoltar cinguettii e fruscii nel mio rilassare.
Esitai un istante con la mente, ma subito ripresi il cammino della fantasia.
Il mio sguardo intravedeva un piccolo scoiattolo, ondeggiando con il suo esile corpicino sul ramo, improvvisamente svanisce, poi il suo ritorno timoroso guarda,
con esile zampette prende una ghianda la porge alla sua piccola bocca,
incominciando il suo piccolo pasto.
Un lieve alito di vento raccoglie l’emanazione del mio odore umano,
far si sentire una presenza estranea del Bosco.
Per cui la premura far nascondere le vere vite esistenti nel luogo.
Perplesso mi incamminai per il ritorno, lasciando lo sguardo e un
meritato saluto a tutti loro, animali, vegetazione, ombre, colori,
ma la mia fantasia non abbandona un saluto alle mie immaginazioni,
di cari amici folletti e fatine del Bosco lanciando con voce un semplice:
“ Ciao amici del Bosco.”
Autore: Andrea Setti “ Pesa “ 02/09/2009
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, 3 settembre 2009 04:24.