Un sorriso, una tenerezza,
quello che manca, in quegli anni,
aspettare in vano una carezza,
non trovar riparo tra due braccia,
un sogno che fa da compagno di viaggio.
Ancora adesso, non
so scordare tanta indifferenza,
una ferita che non si rimargina,
triste ricordo dell’infanzia,
che come un fantasma viene a visitarmi.
Adesso che con l’amore,
provo a cancellare il mio passato,
mi accorgo che con la tua morte,
hai portato via parte del mio cuore.
Contributo di
, 27 giugno 2013 18:03.
Le parole di questa poesia mi riportano indietro cogli anni ,quando adolescente vivevo una vita piuttosto serena ,quasi non mi mancava niente .Mio padre ,maggiore dell’esercito ,aveva scelto per noi figli un’educazione piuttosto rigida ,per cui in famiglia ognuno aveva il suo ruolo che andava in ogni modo rispettato.Amavo molto mio padre,e ,anche se era un burbero benefico,mi ascoltava quando gli parlavo mi consigliava quando era necessario .Nonostante tutto nel nostro rapporto mancava un piccolo tassello che per me era vitale.Quante volte tornando a casa da scuola gli dicevo “Sai ho avuto 8 in latino ,piuttosto che in filosofia …”Avrei desiderato come risposta un abbraccio ,una carezza ,un elogio …..Niente …Risposta “Hai fatto metà del tuo dovere……Una pugnalata al cuore forse avrebbe procurato meno dolore..,e ti do ragione Nino quando dici che non riesci a dimenticare questa indifferezza ,questa freddezza.Ho dovuto avere dei figli per rendermi conto che il contatto fisico di una carezza ,di un abbraccio ,di un bacio ad un figlio è molto più importante di qualunque regalo..
come mi ritrovo in qeste parole ,si! è proprio vero cio che non si riceve,lo si desidera per sempre
Eppure, al di là di tutto, l’Amore resta. Insieme a quel senso di vuoto lasciato da chi, anche in vita, non ha saputo riempirlo. Non bisogna essere avari di sentimenti, di baci, di carezze. Se non ci sono, mancano come l’aria! Nino, meravigliosa e accorata ode piena di rammarico per quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Bravo, bravo, bravo.
Quel senso di abbandono e quella mancanza d’affetto,proprio quella dei genitori dell’infanzia,si rincorre per tutta la vita.La si cerca nelle persone che ci sono accanto, e in quelle che incontriamo nel vivere.A volte basta ma altre volte no e la ricerca continua…. perchè sempre in fondo al cuore rimane quel vuoto da colmare. bella poesia, che ti rivela sempre più sensibile. ciaoo!
Triste retaggio di una cultura, di un modo di pensare, cui eravamo vittime figli , fratelli sorelle, magari per non avere la fortuna di essere primogeniti; un titolo scolastico piu’ elevato, un’intraprendenza che poteva misurare il tuo stato d’animo ed elevarlo a primo uomo o a primadonna.Tutto questo succedeva Antonino, e i piccoli cuori soffrivano…ci son passato anch’io ed ogni tanto mi guardo le ferite solo con nostalgica malinconia…..Bella poesia Antonino e grande verita’…